Trekking urbano con gli studenti: dall’Arco di Traiano alla Cattedrale di San Ciriaco

“Io passai dall’indifferenza alla passione” è la frase dell’archeologo Ciriaco Pizzecolli (1391-1452), scelta come tema per il trekking urbano nelle vie di Ancona, organizzato sabato 21 settembre dalla Pastorale Scolastica. Gli studenti e gli insegnanti hanno iniziato il nuovo anno scolastico camminando insieme, alla scoperta delle chiese più antiche della città. Partiti dall’Arco di Traiano, hanno raggiunto le chiese di Santa Maria della Piazza e di San Francesco alle Scale, e sono giunti fino alla Cattedrale di San Ciriaco.

Un percorso tra storia e spiritualità, per passare dall’indifferenza alla passione. Come ha infatti spiegato all’inizio della camminata  don Lorenzo Tenti, direttore dell’Ufficio Scuola diocesano, «è necessario riscoprire la passione di conoscere e di vivere. Ciriaco Pizzecolli considerava l’indifferenza come distruzione. Quante distruzioni abbiamo nel cuore e vediamo davanti a noi che ci impediscono di guardare serenamente la propria vita attuale e futura. La strada da percorrere è l’estraneità da se stessi, dagli altri e dalla realtà oppure accogliere le occasioni che ci vengono offerte per scoprire che vale la pena viere e gustare ogni istante della nostra esistenza. Pizzecolli ci può aiutare in questa opera di crescita perché non si è arreso all’inerzia dell’indifferenza. A 30 anni è salito sui ponteggi adibiti per la restaurazione dell’Arco di Traiano e ha ammirato ogni aspetto che caratterizzava la bellezza e la grandezza di questa opera ed è nata così in lui la passione di conoscere, di vedere, di ammirare e di stupirsi della vita».

Il cammino è iniziato da un arco architettonico, per il suo significato simbolico. Don Lorenzo ha infatti spiegato che «l’arco simboleggia la transizione, il cambiamento, il passaggio da una situazione all’altra». Inoltre è spesso associato alla forza, al supporto e alla protezione e ciò significa che «per attraversare le varie fasi della vita abbiamo bisogno di aiuto e di sostegno». Nella vita spirituale e religiosa gli archi simboleggiano anche «il passato tra il regno terreno e quello divino. Non bastano le risorse umane per portare a compimento la nostra vita, è necessario aprirsi a qualcosa di più grande, a Qualcuno che ci dona la speranza e ci aiuta a compiere opere di autentico bene».

All’inizio del cammino anche Mons. Angelo Spina ha augurato un buon anno scolastico agli studenti e ai loro insegnanti, e li ha invitati «a perseguire la verità perché questa rende liberi», a vincere l’ignoranza con la curiosità di apprendere, confrontandosi con gli insegnanti e i compagni e impegnandosi in ogni cosa che fanno, e ad essere felici, fecondi e generativi, «in modo da generare nella scuola stili di vita costruttivi». Ripercorrendo poi la storia della città e del suo porto, ha sottolineato che «Ancona è luogo di incontro tra Oriente e Occidente. È porta d’Oriente e via della pace perché è stata sempre una città accogliente e da qui è partito nel 1219 San Francesco per la Terra Santa come pellegrino di pace».

Accompagnati dalle spiegazioni di alcuni studenti e insegnanti, i ragazzi si sono poi fermati presso l’Arco di Clementino per poi raggiungere la chiesa di Santa Maria della Piazza. Gioiello di architettura romanica, eretta tra l’XI e il XII secolo sui resti di una basilica paleocristiana, la chiesa testimonia oltre 1.700 anni di storia. Qui furono battezzati i primi cristiani della città e qui fu venerata la reliquia di Santo Stefano, il sasso che lo uccise, ora custodito nella Cattedrale di San Ciriaco. Lungo tutto il percorso è stato fatto riferimento anche alla Madonna. Come ha spiegato lo studente Samuele Bellizzi, «se non si guarda con indifferenza o superficialità la facciata della chiesa di Santa Maria della Piazza, ci si accorge di dettagli importanti, come ad esempio della Vergine orante affiancata dall’arcangelo Gabriele che rappresentano l’Annunciazione. Anche nella chiesa di San Francesco alle Scale una docente ha parlato del portale e della monumentale Assunzione di Lorenzo Lotto, pala d’altare dipinta nel 1550. Infine il percorso che è stato anche accompagnato anche dalla musica di alcuni studenti, si è concluso nella Cattedrale di San Ciriaco che custodisce il quadro di Maria, Regina di tutti i santi.

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