Iniziata la visita pastorale nella parrocchia di Posatora

La comunità parrocchiale di Posatora ha accolto con gioia Mons. Angelo Spina che lunedì 24 settembre ha iniziato la sua visita pastorale nella parrocchia Santa Maria Liberatrice, con il tradizionale rito di accoglienza. Dopo il bacio del Crocifisso, l’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta e l’adorazione silenziosa davanti al Santissimo Sacramento, il parroco don Fausto Focosi ha presentato la comunità: «L’età media dei fedeli è avanzata, ci sono tanti anziani e malati. È una comunità che si riunisce in chiesa per la celebrazione dell’eucarestia e la recita del rosario e che tiene alta la fiamma della fede con la preghiera». Il parroco ha anche ricordato gli incontri che si susseguiranno durante la settimana, con il gruppo neocatecumenale, gli anziani della residenza Zaffiro, i soci e gli abitanti del quartiere, i capi scout, i malati e i ministri straordinari della comunione, il consiglio pastorale e quello per gli affari economici, i bambini e i ragazzi, i genitori e i catechisti.

L’Arcivescovo ha quindi ringraziato la comunità per la fraterna accoglienza, il parroco, padre Enrico, e ha spiegato che «il Vescovo è il successore gli apostoli. Sono qui affinché possiate crescere nella fede, essere rafforzati nella speranza e vivere la carità. Il centro della visita pastorale è Gesù. Lui è il buon pastore come recita il salmo 122: “Il signore è il mio pastore, non manco di nulla, su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome”».

È poi iniziata la Santa Messa, durante la quale l’Arcivescovo ha fatto la prima catechesi sul Credo Apostolico e ha spiegato che il «giorno del battesimo Dio ci ha donato le virtù teologali: fede, speranza e carità. La fede è come una pianta che deve crescere ed essere curata. Dobbiamo chiederci non perché viviamo, ma per chi viviamo? Qual è il senso della vostra vita? Per cosa siamo disposti a spendere questa vita? Oggi molti dicono di credere in Dio, ma poi credono nelle superstizioni. Siamo credenti o superstiziosi? Dio è padre e amore e, anche se attraversiamo una valle oscura, non dobbiamo temere perché Lui è con noi».

Dopo la celebrazione eucaristica, si è tenuta l’assemblea parrocchiale e l’Arcivescovo ha ascoltato le domande di tanti fedeli. Una signora anziana ha detto di sentirsi sola, ma Mons. Angelo Spina le ha ricordato che il Signore è sempre con lei: «Gesù ci è vicino e non ci abbandona mai. Lui ci ha promesso che sarebbe stato con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo. Poi ci sono i fratelli e le sorelle. In una comunità è importante mostrare vicinanza, andare a trovare gli anziani e i malati, ascoltarli, chiamarli al telefono». Tra i temi trattati, anche il servizio che svolgono i ministri straordinari della comunione, il cammino sinodale, le unità pastorali, i parroci chiamati a guidare più parrocchie, la catechesi dell’iniziazione cristiana. Alcuni fedeli hanno anche chiesto la riapertura della chiesa antica di Posatora. L’Arcivescovo ha spiegato che bisogna rispettare i tempi tecnici e burocratici, ma ha assicurato che è desiderio della diocesi riaprirla.

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