Santa Messa per il 40° anniversario della morte del Venerabile Padre Bernardino Piccinelli

In occasione del 40° anniversario della morte del Venerabile Padre Bernardino Maria Piccinelli, martedì primo ottobre il Cardinale Edoardo Menichelli ha presieduto la Santa Messa nella Cattedrale di San Ciriaco, concelebrata da Mons. Angelo Spina, dal Vescovo di Macerata e presidente della Cem Nazzareno Marconi, dall’Arcivescovo Prelato di Loreto Fabio Dal Cin, dal Postulatore Padre Franco M. Azzalli, e da altri sacerdoti della diocesi. Tantissimi fedeli, il pronipote di padre Bernardino, il presidente del consiglio comunale di Ancona Simone Pizzi e i frati Servi di Maria della comunità internazionale di formazione Sant’Alessio Falconieri di Roma hanno partecipato alla celebrazione eucaristica per ringraziare Dio della testimonianza donata da padre Bernardino. Frate dell’Ordine dei Servi di Maria, parroco per tanti anni della parrocchia del Sacro Cuore e vescovo ausiliare di Ancona, ha lasciato un ricordo incancellabile in quanti lo hanno conosciuto.

Come ha infatti ricordato Mons. Angelo Spina, all’inizio della celebrazione, «è stato un pastore con “l’odore delle pecore”. Un pastore in mezzo alla gente. La sua infanzia, la sua vocazione, il suo sacerdozio e il suo episcopato sono stati segnati dalla profonda fede che lo ha illuminato, nella forte speranza e operosa carità. Padre Bernardino, parroco della chiesa del Sacro Cuore ad Ancona, sotto i bombardamenti, durante la seconda guerra mondiale, non abbandonò mai la città. In una sua preghiera così si rivolgeva al Signore: “Signore, finché ci sarà un parrocchiano resterò in città; Tu toglimi la paura”. Tra il bombardamento del primo novembre del 1943 e la liberazione del 1944 chiese, indifferentemente ai tedeschi ed agli alleati, aiuti per le famiglie ridotte alla fame. Scriveva: “Io non ho nemici, ma solo fratelli da aiutare”. Nel 1972, vescovo ausiliare di Ancona, fu riferimento in città per i mesi del terremoto, come quando, nel 1982, ci fu la frana, che mise in ginocchio parte della città.

Riceveva chiunque lo cercava, aiutava i poveri e i bisognosi, sempre a disposizione delle persone per consolare. Amabile nello stile, sorridente e benedicente. Un uomo mite con la grande devozione alla Vergine Maria. Padre Bernardino Piccinelli ha mostrato il volto più bello della Chiesa, quello della santità, perché si è lasciato abitare da Dio e con la sua vita ha testimoniato il Vangelo. Il 26 aprile del 1984 gli venne conferita la medaglia d’oro per civica benemerenza, in ricordo delle tante gesta di nobile generosità con le quali dimostrò il suo amore alla città di Ancona. Papa Francesco il 21 dicembre 2020 lo ha dichiarato Venerabile. La nostra Chiesa locale di Ancona-Osimo è grata a Dio per un dono così grande e ha l’impegno di tenere sempre viva questa memoria e di pregare per il cammino verso la beatificazione».

Anche il Cardinale Menichelli, nella sua omelia, ha ringraziato il Signore per «questo dono di santità. Padre Bernardino era affabile, disponibile e mite. Aveva una spiritualità semplice, ancorata a una fede serena e forte che ha illuminato e nutrito ogni sua attività pastorale, il suo ministero di parroco e di vescovo ausiliare. Ha vissuto durante una stagione storica e sociale turbata, segnata dalla guerra. Durante la seconda guerra mondiale la chiesa del Sacro Cuore divenne rifugio di accoglienza e luogo di sopravvivenza, centro di carità. Padre Bernardino era solito dire che il suo impegno nasceva da una convinzione che lo animava, per lui “non c’erano nemici da abbattere, ma solo amici da soccorrere e salvare”. Anche il tempo del dopoguerra lo vide impegnato, si dedicò alla cura della comunità parrocchiale. Fu il tempo della ricostruzione spirituale. Anche da vescovo fu sempre presente, nella logica pastorale del “non dire mai di no”. L’episcopato gli fece cambiare il vestito, ma non lo stile nella passione pastorale. Qualcuno lo ha definito anche il vescovo bambino, vera caratteristica evangelica del discepolo di Gesù, ma il ministero che lo ha caratterizzato è stato quello del confessionale ed è ancora viva la memoria santa del pastore buono, dalla parola delicata, ma sempre ferma. Egli trovava sempre tempo per dispensare il dono del mistero pasquale e annunciare la parola solenne della verità».

Menichelli ha poi fatto una domanda ai fedeli e ha indicato due aspetti di padre Bernardino: «La lunga testimonianza di Padre Bernardino con i suoi riconosciuti frutti può offrirci un aiuto per oltrepassare la nostra odierna affaticata pastorale? Leggendo alcuni testi che custodiscono la sua vita, rispondo di sì. E in particolare sottolineo due aspetti che valgono per tutti: lui viveva tutto dentro un’intensa comunione ecclesiale, mai una parola, una scelta dissonante dal solido magistero della Chiesa, mai un isolato progetto, ma tutto in lui era comunione di grazia e unità di sapienza. I soggettivismi pastorali, dottrinali ed etici non producono nulla di bene, bisogna che riscopriamo la bellezza della Chiesa che si chiama comunione ecclesiale e che si celebra nella fede in Dio e nella obbedienza liturgica, catechetica, nel gestire il materiale umano che forma la comunità. L’altro aspetto è la paterna, gentile, misericordiosa e credente relazione personale. La persona dubbiosa, il peccatore, il non credente, la persona povera, ha sempre meritato la sua paternità e il suo tempo, nella consapevolezza che la fede è rapporto personale con Cristo e per questo ogni persona è al centro dell’impegno pastorale che è orientato a indirizzare, portare a Cristo. Il tempo che viviamo della grande comunicazione, con tante cose da fare, ci può far correre il rischio di distrarci da questo e ci può rubare il tempo da impegnare invece in relazioni di salvezza e di grazia».

Al termine della messa, il Postulatore Padre Franco M. Azzalli, ha ringraziato il Cardinale, i Vescovi e i sacerdoti presenti e ha spiegato che «un futuro miracolo ottenuto da Dio per intercessione del venerabile padre Bernardino potrà permettere al Santo Padre di iscrivere Padre Bernardino nell’albo dei beati. Nel frattempo la dichiarazione delle virtù eroiche del Venerabile Padre Bernardino è uno stimolo ad essere santi. Lui è diventato santo pregando, con i sacramenti, seguendo la Chiesa. Anche noi quindi possiamo vivere santamente». La celebrazione è terminata con la preghiera per la beatificazione di Padre Bernardino, scritta da Mons. Angelo Spina.

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