«In questi giorni abbiamo sperimentato l’abbraccio del Padre dei Cieli, pieno di amore per i suoi figli. La paura di essere giudicati e di non essere capiti è diventata un cammino pieno di misericordia, amore, entusiasmo e soprattutto speranza». Con queste parole la comunità parrocchiale di Sant’Agostino ha ringraziato Mons. Angelo Spina che, domenica 10 novembre, ha concluso la sua visita pastorale nella parrocchia di Castelfidardo. Durante la Santa Messa, concelebrata dal parroco don Socrates e da don Sergio, animata dal coro della parrocchia, anche l’Arcivescovo ha ringraziato i fedeli per «gli incontri belli e indimenticabili» vissuti insieme e li ha invitati a mettere Dio sempre al primo posto, perché Lui «è il tesoro della vita».
Facendo riferimento alle letture e alle due donne vedove, quella di Sarepta che aiuta il profeta Elia, rinunciando al suo cibo, e quella del Vangelo che offre i suoi due spiccioli, “tutto quanto aveva per vivere”, Mons. Angelo Spina ha sottolineato che «chi spera in Dio non resterà mai deluso. Chi trattiene è povero, chi dona è sempre ricco. Il tesoro della vita è Dio, non le cose materiali. Quando dai tutto a Dio e ai fratelli, sei povero nelle tasche ma hai la ricchezza nel cuore, tanta pace e gioia, e Dio ti ricompensa». L’Arcivescovo ha poi fatto l’ultima catechesi sul Credo Apostolico, spiegando la parte in cui si recita “Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica” e il significato delle insegne episcopali, e ha lasciato alcune indicazioni alla comunità parrocchiale. «Mettete al primo posto la Parola di Dio perché questa nutre la fede – ha detto – e al centro l’eucarestia. Vivete la comunità in chiave sinodale, non siete collaboratori ma corresponsabili. Ognuno è chiamato a fare la sua parte per il bene della parrocchia. Prendetevi sempre cura degli altri, in particolare degli anziani e dei malati che vivono la solitudine. Un’attenzione particolare deve essere rivolta anche ai giovani. Voi catechisti e genitori dovete farli crescere vicino al Signore, così cresceranno bene e saranno felici».
L’Arcivescovo ha donato una casula alla parrocchia e ha ricordato tutti gli incontri vissuti e le persone incontrate: i catechisti e gli educatori del dopo cresima, il consiglio pastorale e quello per gli affari economici, i chierichetti, gli ammalati, le aziende Semar e Garofoli, i ragazzi della scuola calcio della Vigor Castelfidardo, il centro diurno Arcobaleno, l’Anffas, i ragazzi del dopo cresima, i bambini del catechismo con i loro genitori. Mons. Angelo Spina ha incontrato anche i vari gruppi parrocchiali: i ministri straordinari della comunione, il gruppo liturgico, il coro, il comitato Santa Rita che organizza ogni anno la festa dedicata alla santa con la processione della statua accompagnata da auto e motorini, il gruppo Comunione e Liberazione, le cuoche e coloro che si occupano delle pulizie, il gruppo Raoul Follereau che organizza momenti ludici per i portatori di handicap. Inoltre ogni giorno ha celebrato la Santa Messa spiegando il Credo Apostolico e ha conosciuto anche la comunità di Cerretano dove ha presieduto la celebrazione eucaristica.
«Grazie Eccellenza per questa visita – ha detto il parroco don Socrates al termine della messa – abbiamo conosciuto non solo un vescovo e un pastore, ma anche un padre e un fratello. La comunità ha seguito con gioia le sue catechesi che ci hanno aiutato a comprendere meglio il Credo». Anche una catechista, a nome di tutta la comunità, ha ringraziato l’Arcivescovo: «In questi giorni, stando con lei, ci siamo portati a casa…un Padre che ci abbraccia con misericordia. È stato l’abbraccio del Padre dei Cieli, pieno di amore per i suoi figli. Lei ce lo ha trasmesso…E la paura di essere giudicati e di non essere capiti è diventata un cammino pieno di misericordia, di amore e quindi di entusiasmo e soprattutto speranza. Allora ci venga a trovare spesso. Noi l’aspetteremo per vedere tramite i suoi occhi e la sua anima, il volto e il cuore di Dio». I fedeli di Sant’Agostino gli hanno poi donato una bottiglia di olio di oliva, ottenuto dalle olive di Castelfidardo, e una bottiglia di Vin Santo. «Quando celebrerà l’Eucaristia con questo vino – hanno detto – ci tenga nel cuore e preghi per noi. Noi pregheremo per lei. Da oggi, il sapore della preghiera eucaristica, quando pregheremo per il nostro Vescovo Angelo, avrà un sapore molto più familiare, avrà il volto del nostro Padre Angelo».
Fotogallery