Camerata Picena ha festeggiato la Patrona S. Caterina d’Alessandria

Camerata Picena ha festeggiato la Patrona Santa Caterina d’Alessandria con una serie di iniziative. Per l’occasione è stato presentato il libro di Gilberto Montebelli e Paolina Romiti sui Pastori di due Comunità, nella chiesa parrocchiale. Tante le persone presenti. Il Sindaco si è complimentato con gli autori mettendo in evidenza l’opera svolta da sacerdoti, religiosi e religiose nel corso del tempo, che hanno saputo affrontare epoche non facili ed essere punto di riferimento spirituale, umano e sociale. Gli autori hanno ringraziato gli intervenuti e illustrato quanto contenuto nel prezioso volume. Presente all’incontro anche l’arcivescovo Angelo che ha incontrato i ragazzi del catechismo, partecipato alla processione e presieduto la celebrazione eucaristica con i concelebranti don Gabriele Ruzziconi e il parroco don Wojciech Ulaczyk. Per l’occasione il parroco ha fatto suonare, dopo tanti anni, la campana dedicata alla Patrona e che ha ringraziato tutti invitando a vivere la vita cristiana con gioia e partecipazione. Una giornata di festa e di comunione che la comunità di Camerata Picena certamente non dimenticherà.

 

Di seguito viene riportato l’intervento dell’arcivescovo alla presentazione del libro:

<< E’ con vivo piacere che ho accolto l’invito a fare la presentazione al libro “Pastori di due comunità Camerata Picena e Cassero Religiose e Religiosi” di Gilberto Montebelli e Paolina Romiti.

Nel suo strato più profondo, ogni vocazione sacerdotale è un grande mistero, è un dono che supera infinitamente l’uomo. Ogni sacerdote lo sperimenta chiaramente in tutta la sua vita. Di fronte alla grandezza di questo dono ci sente sempre inadeguati.

Essere sacerdote, secondo San Paolo, significa soprattutto essere amministratore dei misteri di Dio: «Ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele» (1 Cor 4, 1-2).

L’amministratore non è il proprietario, ma colui al quale il proprietario affida i suoi beni, affinché li gestisca con giustizia e responsabilità. Proprio così il sacerdote riceve da Cristo i beni della salvezza, per distribuirli nel modo dovuto tra le persone alle quali viene inviato.

Ogni sacerdote, ogni religioso, avendo dato la sua vita al Signore la spende per la comunità. L’ordine sacro non è un sacramento che si riceve per sé, ma per gli altri, per annunciare il Vangelo, per santificare il popolo di Dio, per essere vicino ai poveri, per dare luce e speranza in ogni epoca.

La descrizione dei parroci di Camerata Picena e Cassero, e quella dei Religiosi nati a Camerata Picena è fatta con accurata ricerca di documenti e di fotografie. E’ un tuffo nel passato della storia con la perenne forza di una testimonianza di fede e di amore che travalica il tempo.

Gli uomini  e donne di ieri e di oggi sono degli esseri fragili che conoscono facilmente l’insicurezza, la paura, l’angoscia, hanno bisogno di incontrare altri fratelli che irradino la serenità, la gioia, la speranza, la carità, malgrado le prove e le contraddizioni che toccano anche loro.

Ci ricordava il Papa Paolo VI: “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, è perché sono dei testimoni”.

I sacerdoti e i religiosi che in questo volume vengono presentati con tutta la loro vita, hanno testimoniato il Vangelo come pastori buoni e fedeli anche quando hanno dovuto affrontare enormi difficoltà.

Noi diciamo grazie al Signore per aver dato alla Sua Chiesa sacerdoti e religiosi secondo il Suo cuore, fedeli nella quotidianità con una grande misericordia nel cuore e nelle mani.

Questa pubblicazione aiuti tutti noi a lodare Dio per le opere che compie nella Sua Chiesa, ad avere occhi aperti sulle nuove povertà e a riconoscere il Signore nelle persone bisognose di amore come ci ricorda il capitolo venticinquesimo del Vangelo di Matteo. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere…. Ogni volta che avete fatto queste cose a uno dei miei fratelli più piccoli lo avete fatto a me”.

La vita buona e bella dei saceroti ci insegni a fare dono della nostra vita agli altri sull’esempio di Gesù, che non è venuto per farsi servire, ma per servire>>.