Mercoledì primo gennaio i fedeli e i sacerdoti di Osimo hanno partecipato alla solenne Celebrazione giubilare diocesana nella Concattedrale di San Leopardo, presieduta da Mons. Angelo Spina. All’esterno della chiesa hanno ascoltato la lettura del Vangelo e alcuni passi della Bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit” (“La speranza non delude” Rm 5,5). L’Arcivescovo, seguito dai sacerdoti concelebranti e dai fedeli, è poi entrato nel Battistero, ovvero l’antica Chiesa di San Giovanni Battista, dove c’è stata la memoria del Battesimo, con la benedizione e l’aspersione dell’acqua benedetta. È seguita la processione fino alla Concattedrale di San Leopardo, dove è stata celebrata la Santa Messa, animata dal coro diocesano.
Mons. Angelo Spina ha ricordato che «la speranza è il messaggio centrale del Giubileo Ordinario 2025. Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene. Lasciamoci condurre da quanto San Paolo scrive proprio ai cristiani di Roma: “La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,1-2.5). Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza. È davanti a noi un anno di grazia, un cammino di rinnovamento profondo che, attraverso l’esperienza della misericordia di Dio, vuole introdurci con speranza nella gioia che scaturisce dalla Sua stessa vita e renderci capaci di riversare il Suo amore e la gioia che ne deriva nelle persone che incontriamo ogni giorno sulla nostra strada».
Durante l’omelia, l’Arcivescovo ha anche sottolineato che «la speranza non può rimanere una parola vuota, ma ha bisogno di essere incarnata in segni visibili». Ha quindi annunciato che la diocesi ha deciso di dare vita a un luogo che per i giovani possa essere una casa. Si tratta di una struttura che si trova ad Ancona, in via Astagno, che sarà chiamata “Casa Nazaret” e sarà un centro di pastorale giovanile e vocazionale, un luogo di incontro dei giovani per favorire la loro crescita umana e spirituale, il discernimento vocazionale e la formazione permanente. L’altro segno del Giubileo sarà un fondo di solidarietà per aiutare le parrocchie che sono in difficoltà a causa di calamità naturali che hanno danneggiato le strutture.
L’Arcivescovo ha anche ricordato che nell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo i due luoghi per ricevere le indulgenze durante tutto l’anno, fino al 28 dicembre 2025, sono la Cattedrale di San Ciriaco ad Ancona e il Santuario di San Giuseppe da Copertino a Osimo. Inoltre la diocesi ha pensato a degli itinerari giubilari diocesani, ad Ancona e a Osimo. Un altro segno del Giubileo è infatti proprio il pellegrinaggio a piedi che favorisce la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità.
L’itinerario per la Cattedrale di San Ciriaco partirà dalle domande e dai desideri dell’uomo e, quindi, dalla Mensa diocesana, o dal Centro di ascolto o dall’emporio della solidarietà della Caritas. La seconda tappa sarà la Chiesa di Santa Maria della Piazza, dove c’è il più antico battistero, per il rinnovo delle promesse battesimali. La terza tappa riguarderà l’Eucaristia, fonte e culmine della vita cristiana, e quindi i pellegrini si fermeranno nella Chiesa di San Biagio che ospita l’adorazione eucaristica. La quarta tappa sarà invece nella Chiesa del Gesù, in cui si rifletterà sul primato della Parola di Dio nella vita del credente. I pellegrini raggiungeranno poi la Cattedrale di San Ciriaco, dove potranno confessarsi e partecipare alla celebrazione eucaristica, e infine visiteranno il Museo diocesano, ultima tappa dell’itinerario giubilare.
Anche l’itinerario per il Santuario di San Giuseppe da Copertino a Osimo inizierà partendo dalle domande e dai desideri dell’uomo e, quindi, dal Centro di ascolto o dall’Emporio della solidarietà della Caritas. La seconda tappa sarà il Battistero per il rinnovo delle promesse battesimali e la terza tappa riguarderà il primato della Parola di Dio nella vita del credente, con la visita alla Concattedrale di San Leopardo e alla cripta. Si proseguirà con la via della bellezza e con la visita al Museo diocesano, per poi visitare la chiesa della SS. Trinità e infine raggiungere il Santuario di San Giuseppe da Copertino, dove i pellegrini potranno confessarsi e partecipare alla celebrazione eucaristica.
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