A Sirolo si è tenuto il 16° incontro diocesano delle Confraternite e Pie Unioni che, insieme all’Arcivescovo, hanno riflettuto su come essere segno di speranza. Domenica 9 marzo la Confraternita del SS. Sacramento e la Congregazione di Gesù, Giuseppe e Maria di Sirolo hanno accolto i membri delle altre Confraternite dell’Arcidiocesi e insieme hanno pregato, ascoltato la catechesi di Mons. Angelo Spina sul tema della speranza, e partecipato alla processione eucaristica e alla Santa Messa.
Dopo un momento di preghiera, nella chiesetta del Santo Rosario, il direttore diocesano delle Confraternite, don Enrico Bricchi, ha sottolineato che «oggi stiamo attraversando momenti difficili per la fede. C’è una grande confusione e sono messi in dubbio i valori umani e spirituali. C’è il pericolo di scoraggiarsi con la tentazione di non vedere più vie di uscita. Occorre quindi riprendere fiducia nello Spirito Santo che “è Signore e dà la vita”. Siamo chiamati a evangelizzare, con il dialogo e la nostra testimonianza umile e credibile». Ha anche ricordato che «la meta del nostro cammino è il Paradiso» e ha indicato l’equipaggiamento indispensabile «in questo pellegrinaggio, sorretti da un atteggiamento di grande speranza». Nel cammino sono fondamentali «lo zaino che rappresenta la fede, le scarpe che simboleggiano la preghiera non soltanto da soli, ma anche in famiglia e in comunità». Necessari anche la cartina dei sentieri (la Bibbia), il cellulare (amici e altre famiglie che ci supportano in questa opera), Google Maps (invocare lo Spirito Santo e lasciarsi guidare).
È seguita la catechesi dell’Arcivescovo che ha invitato le Confraternite ad essere pellegrini di speranza, in questo anno del Giubileo. Ha ringraziato il parroco don Michele Marchetti, il diacono David, il sindaco Filippo Moschella per l’accoglienza e ha spiegato la parabola del buon Samaritano. «Il malcapitato aspetta qualcuno che lo aiuti – ha detto – e il samaritano si prende cura di lui. La nostra speranza è Dio che si prende cura dei suoi figli, e lo fa attraverso di noi». Ha quindi chiesto alle Confraternite come cercano di essere segni di speranza. C’è chi ha detto che si prende cura dei malati con il trasporto sanitario, la vicinanza e donando parole di conforto, e chi testimonia l’amore di Dio e la speranza organizzando l’adorazione eucaristica o la processione del Cristo morto, perché «Gesù Eucaristia è la nostra speranza e le persone scoprano quanto amore ci ha donato Dio in Gesù Cristo».
L’Arcivescovo le ha ringraziate e invitate ad avere lo stesso atteggiamento del buon samaritano che ha compassione, si ferma vicino al malcapitato e se ne prende cura. «Il samaritano porta l’uomo in una locanda e si prende cura di lui – ha detto – quindi il bene che facciamo dobbiamo farlo in un albergo che è la Chiesa. Voi non siete Confraternite appartate, siete all’interno di una comunità. Dio dona diversi carismi nella Chiesa chiamati a stare insieme, come le dite di una mano che sono distinte ma si aiutano l’un l’altra. Questo è il cammino di speranza, con persone che vivono in comunione, sentono compassione per gli altri e se ne prendono cura e hanno gli occhi rivolti a Gesù».
«Le Confraternite non sono pezzi da museo – ha continuato Mons. Angelo Spina – le divise che indossate sono un aspetto estetico, ma ciò che conta è la vostra testimonianza e voi siete chiamati ad essere segno di speranza, sale e lievito. La speranza che non delude è Gesù Cristo risorto. Noi portiamo per le strade Gesù, la nostra vita e speranza, il nostro tutto. Lui ci fa camminare e noi diventiamo pellegrini di speranza. Maria è stata la prima pellegrina di speranza, perché ha creduto, è stata credente e credibile e perciò creduta. Ha avuto la fede, ha amato e sotto la croce non ha perso la speranza. Perché mentre tutto finiva e suo figlio Gesù moriva in croce, lei non ha maledetto e non si è disperata, ha sofferto e offerto la sua sofferenza al Signore e ha trasformato il dolore in amore».
Al termine della catechesi, è iniziata la processione eucaristica, a cui hanno partecipato le Confraternite e la banda. Tra i canti e le preghiere, il diacono David ha portato il Santissimo Sacramento nelle vie di Sirolo, fino alla parrocchia San Nicolò di Bari, dove l’Arcivescovo ha presieduto la Santa Messa e ha consegnato gli attestati di partecipazione alle Confraternite. L’incontro è terminato con il pranzo presso il Centro pastorale di Sirolo.
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