Nel riproporre “Le giornate dell’anima”, Mons. Spina ha voluto ampliarne la diffusione interessando con gli incontri, oltre Ancona ed Osimo, anche Castelfidardo, Camerano e Falconara Marittima. Molto suggestivo il tema trattato dai professori Gaetano Tortorella e Palmira Marconi a Castelfidardo: “L’anima dei giovani: tra sogni e bisogni”. Un incontro molto partecipato, moderato dal direttore del quindicinale diocesano Presenza e introdotto dall’Arcivescovo Angelo che parlando dell’imminente festa del Patrono di Ancona san Ciriaco, ha collegato i 1600 anni di presenza delle Sacre Spoglie, con un altro avvenimento che cade il prossimo anno; gli 800 anni dalla partenza di san Francesco dal porto di Ancona per Mietta in Egitto. Ancona, ha continuato l’Arcivescovo, si può ben definire la porta di entrata del cristianesimo nelle Marche. Sulle nostre strade hanno camminato i Santi ed hanno portato la buona novella, quindi le nostre terre sono modellate da uomini che hanno ascoltato e diffuso la buona notizia: il Vangelo.
Molto interessanti gli interventi dei due relatori, non solo per i contenuti che hanno dato contezza di una grande professionalità, ma soprattutto perché hanno interpellato i giovani sull’anima e le definizioni che ne sono emerse danno il senso di un patrimonio culturale che appartiene ai giovani, ma che nella cultura contemporanea e nell’immaginario collettivo non emerge per diversi motivi, primo fra tutti l’interesse generale a diffondere il senso dell’incertezza, della paura e del futuro incerto. Per arginare questo fiume in piena i relatori hanno sostenuto che prima di tutti bisogna che le famiglie ritornino a giocare il loro ruolo e che i genitori siano punti di riferimento, esempi di vita, e rocce su cui ancorare le incertezze proprie del pianeta giovanile.
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