Tante le persone che hanno partecipato alla S. Messa presieduta dall’arcivescovo Angelo, nel parco della repubblica a Sirolo, in occasione delle giornate proposte da Fidesvita dal titolo “l’avvenimento in piazza”.
Anche quest’anno Fidesvita ha proposto una tre giorni intensa di incontri di evangelizzazione, di cultura, di preghiera. E’ stata allestita anche una mostra che, partendo dall’inquieta vicenda di alcuni artisti della prima metà del novecento, ha inteso favorire l’incontro con il loro cuore. Questi artisti, nella loro drammatica ricerca della verità, aiutano a raccontare quella impronta indelebile che Dio stesso ha posto nel nostro cuore perché ci mettessimo in cerca di Lui, perché potessimo tornare a Lui, vero Bene che il nostro cuore attende.
Di seguito viene riportata l’omelia dell’Arcivescovo:
“Gesù è in camino verso Gerusalemme, giunge a Betània, dove viene accolto da Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, che spesso lo ospitano nella loro casa, offrendo il conforto dell’amicizia e un luogo di riposo. Marta invita Gesù a entrare e si mette a servirlo, in un atteggiamento che pare esemplare: apparecchia la tavola, prepara il cibo, dispone tutto per fare festa a quell’ospite che lei riconosce come Maestro e Signore. Maria invece si siede ai piedi di Gesù e ascolta con attenzione la sua parola. Sono due modi di accoglienza del Signore. Ma Marta, presa dalle molte faccende dice a Gesù: “Dille che mi aiuti” e Gesù di rimando: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Quale è il significato di queste parole? Occorre chiarire che Gesù non sta contrapponendo “vita attiva” e “vita contemplativa”. Gesù fa una distinzione tra le “molte cose”, per le quali Marta si affanna e “la parte migliore” scelta da Maria. Il centro di tutta la fede è ciò che Dio fa per noi, non ciò che noi facciamo per Dio. Maria ha scelto la parte migliore, cioè ha iniziato il cammino dalla parte giusta, dal cuore a cuore con Dio, dal tu per tu, dal faccia a faccia. Maria è seduta ai piedi di Gesù: l’amico domanda vicinanza, il primo servizio da rendergli è ascoltarlo standogli vicino. La prima preghiera è contemplazione, vale a dire più che guardare il Signore, lasciarsi guardare da lui. Marta e Maria non si oppongono, i loro atteggiamenti sono complementari. Azione e contemplazione camminano insieme, ma quando l’azione diventa affanno, attivismo, perdendo la sorgente che la alimenta non è positiva. Un’azione senza contemplazione è come un corpo senza l’anima e una contemplazione senza azione è come un’anima senza corpo. Per ognuno di noi allora è importante che qualunque sia l’occupazione che ci impegna è bene avere come regola: fare ogni cosa con Dio”.