Il vangelo di Luca, al capitolo 24, racconta che due discepoli tristi e delusi, ritornavano a Emmaus dopo quanto era accaduto a Gerusalemme. Per loro c’era bisogno di capire ciò che era accaduto …tutto era sospeso… come oggi anche per le nostre comunità…dopo lo shock della pandemia… che fare?
Gesù, come per loro, oggi ritorna a camminare con noi. Ma lo riconosciamo vicino a noi?
Oggi come allora, Egli desidera riaprire i nostri cuori, aiutandoci a leggere i nostri eventi che ci hanno sconvolti con parole di speranza; sono parole che escono dalla sua bocca per rinnovare nei cuori il calore della gioia pasquale e lo stupore generato da quell’annuncio dell’angelo fuori del sepolcro: “È risorto!” …
Il vangelo narra che i due riconoscono il Signore solo quando, in quella locanda, Gesù ripropone nello spezzare il pane, la sua nuova presenza. Esattamente da quel momento tutto per loro acquista una luce nuova.
…Un tavolo, due sgabelli, il pane, il vino e per i due “stolti” testimoni si riprende la via per un nuovo annuncio. In quei due ci potremmo essere tutti noi, i testimoni di Gesù oggi, invitati a rialzarci e avviare il tempo del nuovo Annuncio di fiducia e speranza nel Signore.
Con Gesù che non ci lascia mai soli anche nella prova, rimettiamoci dunque sulla strada per “raccontare”, con il cuore pieno di gioia che “il bene tende sempre a ritornare a sbocciare e a diffondersi. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia.” (Evangelii Gaudium 276)
Allora … sì che il cuore arde ancora!
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