“Duecento anni (più uno) di presenza in Ancona”. Era questo la scritta nello striscione che campeggiava nel campetto all’aperto di san Francesco alle Scale sabato 8 maggio, in occasione della festa che celebrava i 200 anni di attività delle maestre Pie Venerine in città. Una presenza capillare e silenziosa, che nei due secoli di vita (venne inaugurata ufficialmente nel 1820, ma già le maestre Pie Venerine erano presenti ad Ancona dal 1937 quando vennero chiamate dal cardinale Massei per seguire le giovani del pupillato di San Lorenzo). In pratica <hanno accompagnato, educato alla vita e formato- come ha ricordato l’attuale madre provinciale suor Enrica Giovannini- centinaia e centinaia di giovani e ragazzi. Quanto amore è stato donato-ha detto- e quante lacrime asciugate. Grazie a tutti quelli che hanno operato ed operano nella scuola, ai ragazzi e soprattutto alle famiglie che ci hanno affidato i loro ragazzi scegliendo di educarli in un ambiente cattolico>. Festeggiatissima suo Maria Puccinelli, da oltre 30 anni ad Ancona, alla presenza, tra gli altri, oltre a genitori ed ex alunni che si sono forgiati alle Pie Venerine, il Questore di Ancona Giancarlo Pallini, gli assessori comunali Tiziana Borini e Pierpaolo Sediari, il preside Domenico Panichi, il vice direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Giancarlo Mariani e l’Arcivescovo Angelo Spina, che ha poi officiato al Messa all’aperto assieme a don Alessio Orazi rivolgendo il proprio grazie a chi ha cresciuto nell’impronta cristiana tanti ragazzi. La genesi e la storia della presenza delle Pie Venerine, che prendono il nome da Rosa Venerini, è stata fatta dall’ex preside della scuola magistrale suor Maria Teresa Crescini che ha ricordato come la storia di Ancona non può dividersi da quella delle Pie Venerine. All’inizio situate nella zona di Capodimonte, poi trasferite nell’attuale sede di corso Matteotti (allora via Farina) con succursali anche a Pietralacroce ed in altre zone della città. Suor Crescini ha anche ricordato che Rosa Venerini, da cui prende il nome la scuola, ha origini marchigiane visto che il padre, medico, era originario di Castelleone di Suasa e che una delle sue prime compagne che iniziarono, a Viterbo nel 1685, la loro opera di insegnamento, si chiamava Chiara Candelari ed era proprio di Ancona. Attualmente la scuola vive un cambio di gestione ed è diretta, sempre in collaborazione con le suore, dalla Cooperativa Sociale Rosa Venerini, sempre di impronta cattolica. Ad oggi ci sono una quarantina di ragazzi nelle medie, oltre 50 nelle elementari ed una ventina nella scuola d’infanzia. Ci sono anche laboratori, scuole di musica, animazione teatrale e di lingue e scienze motorie. Il tutto nel solco di Rosa Venerini, diventata santa nel 1952, che ha dato vita a questa formidabile esperienza pedagogica che ha segnato la città di Ancona. (Roberto Senigalliesi)
A tutti è stato fatto dono del libro “La scuola Maestre Pie Venerini”, di seguito viene riportata la presentazione dell’Arcivescovo
“Scriveva Cicerone:<<La storia è maestra di vita>>, e tanto c’è da imparare da queste pagine che ripercorrono la storia di duecento anni della Scuola “Maestre Pie Venerini” ad Ancona. Un testo prezioso in cui scorrono date, luoghi, persone, situazioni che, nel mutare del tempo e dei cambiamenti sociali, evidenziano la passione educativa. Un camino fatto di fedeltà, di silenzio, di proposte nuove e costruttive a favore delle giovani generazioni. Una luce accesa dal lontano 1820, che ha attraversato due secoli, mai si è spenta e illumina ancora. Santa Rosa Venerini scriveva: “Quel che viene dal cuore è più durevole e genera vita”, forte e profetica è stata la sua passione educativa a favore del mondo femminile, per liberare tante persone dall’ignoranza culturale, spirituale e morale. Oggi c’è bisogno di una rinnovata stagione di impegno educativo, che coinvolga tutte le componenti della società, perché l’educazione è il naturale antidoto alla cultura individualistica, che a volte degenera in vero e proprio culto dell’io e nel primato dell’indifferenza. Il nostro futuro non può essere la divisione, l’impoverimento delle facoltà di pensiero e d’immaginazione, di ascolto, di dialogo e di mutua comprensione. Papa Francesco ha rilanciato il progetto di un patto globale per l’educazione come via fondamentale per costruire un mondo più fraterno e solidale, in pace e giustizia, che chiede venga declinato in diversi punti: prima di tutto, mettere al centro di ogni processo educativo la persona e la sua dignità e capacità di essere in relazione con gli altri. In secondo luogo, di ascoltare la voce di bambini e giovani per costruire insieme un futuro di giustizia e di pace. Terzo punto, favorire la partecipazione di bambine e ragazze all’istruzione. Quarto punto: “Vedere nella famiglia il primo e indispensabile soggetto educatore”. Quinto, l’educazione all’accoglienza verso gli emarginati. Il sesto punto sottolineato da Francesco si concentra sull’impegno a trovare altri modi per intendere economica, politica e progresso perché siano a servizio della famiglia umana nella prospettiva di un’ecologia integrale. Settimo punto, coltivare la casa comune con stili più sobri secondo principi di sussidiarietà, solidarietà e economia circolare. Punto di riferimento di questo progetto educativo è la dottrina sociale che – rimarca – ispirata agli insegnamenti della Rivelazione e all’umanesimo cristiano, si offre come “solida base” per trovare strade da percorre nell’attuale situazione di emergenza. Bisogna, poi, assicurare a tutti l’accesso a un’educazione di qualità.
Nella celebrazione della ricorrenza dei duecento anni della Scuola “Maestre Pie Venerini” ad Ancona, esprimiamo la più viva gratitudine e riconoscenza alle care Suore, a tutti gli insegnati e personale della Scuola “Maestre Pie Venerini” di Ancona che hanno saputo portare avanti la loro missione di educare per liberare, con professionalità, con umanità, con dedizione. Che la fiaccola di luce accesa nel tempo continui a brillare in questa città di Ancona con la loro opera e con quella di tanti insegnati laici, uomini e donne, per un futuro di speranza per le nuove generazioni. Auguri!”+ Angelo Spina Arcivescovo-Metropolita id Ancona-Osimo
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