Dal 12 al 14 novembre 2021 Ancona festeggia nel Santuario di S:Giovanni Battista a capodimonte la festa del beato. Gabriele Ferretti. Pubblichiamo la locandina con il programma e, in home, la tela del Crivelli con cui più spesso viene rappresentato.
Pubblichiamo il manifesto: Locandina Festa Beato Gabriele Ferretti 2021
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Il beato Gabriele Ferretti è il compatrono della città di Ancona. Il corpo del santo le cui spoglie – da secoli “incorrotte” sono custodite nella chiesa della parrocchia di S. Giovanni a Capodimonte. Il Beato Gabriele nacque ad Ancona nel 1385 dalla nobile famiglia dei Conti Ferretti.A 18 anni si fece Religioso Francescano nell’Ordine dei Frati Minori.
Fu lo stesso San Francesco, in partenza dal porto di Ancona per la Palestina, ad indicare il colle di Capodimonte come il luogo ove edificare un conventino, ove già esisteva un oratorio alla Vergine Immacolata. I Frati Minori incominciarono così ad abitare il bosco dei pini.
Quella cima verde aveva richiamato il cuore di Gabriele: fu lassù che l’idillio del Conte Ferretti con la mistica Signora degli angeli sfociò in apparizioni e meraviglie. Nutrì infatti tenera devozione per la Vergine Santissima, che spesso gli appariva col Bambino Gesù tra le braccia nel silenzio della cella o nel bosco dei pini del Convento, in mezzo a schiere di angeli. Certamente, queste erano “apparizioni private” del Beato Gabriele e non sono state “ufficialmente” dichiarate (come Lourdes e Fatima): però sono ugualmente e certamente “vere”, perché fanno parte della sua “biografia”, approvata” con la “beatificazione” (avvenuta il 9 settembre 1753 da parte del Papa Benedetto XIV)!
A colloquio con i confratelli, egli parlava sempre di Maria; scendendo verso la sua città di Ancona invitava i fanciulli ad onorare Maria; quando istruiva il popolo, si faceva, dal pulpito, cantore innamorato delle glorie di Maria; esortava tutti alla devozione più tenera e all’amore più cordiale per la Madre del Divino Amore!
Fu ascendente del Beato Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti).
Il Beato Gabriele era chiamato l’Angelo di Ancona, per la sua umiltà, per la sua bontà, per lo spirito di “profezia” che possedeva e per gli straordinari miracoli che accompagnavano il suo apostolato, soprattutto in mezzo al popolo umile e sofferente della città: al suo semplice segno di croce, infatti, tanti malati guarivano miracolosamente e i peccatori alla sua predicazione si convertivano, in tutte le Marche. Egli era chiamato il padre dei poveri, l’angelo del conforto, il taumaturgo, l’innamorato di Maria Santissima. Egli passava di porta in porta, penetrando nei tuguri per consolare gli afflitti di ogni specie. Egli passava come una visione di pace e, tra le opposte fazioni dell’Ancona quattrocentesca, divenne il punto in cui gli uomini incontrandosi si ritrovavano fratelli, era. contemporaneo di San Bernardino da Siena, di San Giacomo della Marca,di San Giovanni da Capestrano ed altri Santi e Beati dell’epoca. Sapiente e saggio, assisteva il Senato Anconitano che a lui ricorreva nelle cose più gravi per il buon governo della città, e divenne il consigliere e il confidente anche dello stesso Vescovo di Ancona, il Beato Antonio Fatati.
Il Beato suscitò, durante la sua vita, così tante “vocazioni” da rendere necessaria nelle Marche l’apertura di nuovi Conventi per “accoglierle”. Lo stesso Beato Gabriele costruì ed ampliò il Convento di Capodimonte di Ancona, nel cui bosco gli appariva la Vergine Maria con il Bambino benedicente.
Il 12 novembre 1456, dopo una vita a favore degli umili e dei sofferenti, dolcemente spirava. San Giacomo della Marca, che era un suo intimo amico, ai funerali solennissimi ne fece l’elogio dinanzi al Vescovo, al Senato e al popolo anconitano. In seguito egli raccolse ben 63 miracoli compiuti dal beato Gabriele dopo la sua morte e validi, perciò, anche per la canonizzazione definitiva.