«La grandezza di ogni essere umano, di ogni persona è il prendersi cura dell’altro. Anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, stare accanto ai malati, non lasciarli soli, donare loro ascolto, vicinanza, una stretta di mano, uno sguardo, un sorriso. L’amore è la più potente medicina del mondo». Queste le parole di Mons. Angelo Spina, durante la celebrazione eucaristica presieduta oggi nella Chiesa di San Francesco a Filottrano, in occasione della XXX Giornata mondiale del malato. Dopo la Santa Messa celebrata l’11 febbraio presso l’ospedale di Torrette, con i malati e gli operatori sanitari del nosocomio regionale, oggi l’Arcivescovo ha incontrato tutti coloro che si impegnano nel mondo della salute nella chiesa di Filottrano, tra cui i volontari dell’Unitalsi (Ancona-Osimo) che accompagnano e assistono gli ammalati durante i pellegrinaggi, in particolare a Lourdes e a Loreto.
Dopo aver ringraziato il parroco don Carlo Carbonetti e il vice parroco Don Amandus e tutti coloro che si prendono cura dei malati, l’Arcivescovo ha ricordato il tema scelto da Papa Francesco per questa Giornata del malato: “Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36). «Dio è amore infinito, la sua misericordia è per sempre, – ha detto Mons. Angelo Spina – e come Lui si è preso cura degli infermi, dei lebbrosi, dei ciechi e dei malati, anche noi dobbiamo fare altrettanto. Le nostre mani che toccano la carne sofferente di Cristo possono essere segno delle mani misericordiose del Padre. Purtroppo stiamo vivendo un tempo in cui la vita viene disprezzata, si alzano voci che chiedono leggi sull’eutanasia e il suicidio assistito. Ricordiamoci che la vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata. La vita umana mantiene la sua dignità dall’inizio fino alla naturale conclusione».
L’Arcivescovo ha anche invitato ognuno a visitare gli infermi. «La vicinanza agli infermi e la loro cura pastorale – ha detto – non è compito solo di alcuni ministri specificamente dedicati; visitare gli infermi è un invito rivolto da Cristo a tutti i suoi discepoli. Quanti malati e quante persone anziane vivono a casa e aspettano una visita. Il ministero della consolazione è compito di ogni battezzato, memore della parola di Gesù: “Ero malato e mi avete visitato”( Mt 25,36)». Al termine della celebrazione Simone Pizzi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, ha ringraziato l’Arcivescovo e i membri della Consulta diocesana, mentre don Amandus ha salutato i parrocchiani perché, dopo circa dieci anni di servizio nella nostra Diocesi (gli ultimi tre a Filottrano), ritornerà nella sua Diocesi in Congo.
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