Il seminarista Jacopo Maglioni è stato ammesso tra i candidati agli Ordini Sacri del Diaconato e del Presbiterato, durante la Santa Messa presieduta da Mons. Angelo Spina domenica 27 marzo nella parrocchia Sant’Agostino a Castelfidardo. I parrocchiani, i parenti e gli amici di Jacopo hanno partecipato a questa tappa importante del suo cammino, in cui l’Arcivescovo lo ha invitato ad essere un “cercatore di Dio”, disposto a «lasciare tutto per seguire il Signore con entusiasmo, generosità e viva fede. Gesù non vuole persone che semplicemente lo accompagnino, ma vuole persone che lo seguono. Non vuole ammiratori, ma imitatori».
Jacopo ha 24 anni, è originario di Ancona ed è cresciuto nella parrocchia dell’Aspio dove ha ricevuto i sacramenti. Frequentando l’oratorio parrocchiale, ha conosciuto la Pastorale giovanile e, durante gli anni del liceo classico di Ancona, ha iniziato il discernimento vocazionale con don Samuele Costantini e grazie agli incontri regionali vocazionali. Dopo il diploma e l’anno propedeutico in Seminario, ha fatto due esperienze: al Sermig di Torino e presso la Casa Della Gioventù a Senigallia. È entrato poi in Seminario e da circa due anni svolge servizio nella parrocchia Sant’Agostino a Castelfidardo.
«Carissimo Jacopo, – ha detto l’Arcivescovo durante l’omelia – questa sera ti inserisci nella schiera dei “cercatori di Dio”, di coloro che per incontrare il Signore sono disposti a lasciare ogni cosa e a mettersi in cammino, anzi a correre verso di lui (Cf Fil 3,13). La ricerca di Dio richiede innanzitutto una disponibilità a lasciare tutto: beni, relazioni familiari, progetti, per seguire il Signore che passa e pone i suoi occhi su di te e ti dice: “Tu lascia tutto e seguimi”. Carissimo Jacopo, quante cose hai lasciato in questo cammino intrapreso, e quante ne continuerai a lasciare perché farai sempre più esperienza che nulla vale più della perla preziosa, più del campo con il tesoro nascosto, più del Signore, sommo bene, che mai tramonta. Durate il rito esprimerai la tua ferma volontà di seguire il Signore Gesù dicendo: “Eccomi”, come a dire: “Mi consegno”. Seguire vuol dire cercare continuamente il Signore e, dopo averlo trovato, continuare a cercarlo ancora. Gesù non vuole persone che semplicemente lo accompagnino, ma vuole persone che lo seguono. Non vuole ammiratori, ma imitatori.
L’incontro con Cristo riempie il cuore di gioia. E questa, a sua volta, diventa la spinta per continuare nuovamente a mettersi sulle sue tracce. A tal proposito, sant’Agostino scrive: Cerchiamolo per trovarlo, cerchiamolo dopo averlo trovato. «Cercando te, Dio mio, io cerco la felicità della mia vita. Ti cercherò dunque perché l’anima mia viva, poiché l’anima mia vive di te» (Confess. 10, 20, 29). La tua ricerca, caro Jacopo, deve essere animata dalla consapevolezza che Cristo è il Signore della tua vita e che, in lui, potrai trovare la Sapienza, ossia il vero senso della vita. Considera che in fondo è lui che viene incontro a te, come la Sapienza va incontro a chi la cerca, sollecitando la ricerca stessa e facendosi amabilmente trovare. Carissimo Jacopo Gesù ti chiama a partecipare al Suo sacerdozio, apra gli occhi del tuo cuore perché tu possa seguirlo con entusiasmo, con generosità e con viva fede. La parola “Eccomi” che hai pronunziato e che, con stupore abbiamo sentito risuonare in questa chiesa, non è un semplice dire: “sono qui”, ma è una risposta ad una chiamata, una consegna che fai di te stesso al Signore. Il Signore ha seminato nel tuo cuore il dono della vocazione al sacerdozio, ora tu ti affidi a Lui perché questo seme germogli, cresca e porti frutto».
Al termine della Messa, Jacopo ha ringraziato il Signore, i genitori, il rettore del Seminario don Claudio Marchetti, il parroco don Andrea Cesarini e la comunità parrocchiale che lo hanno accolto. «Seguire Gesù – ha detto Jacopo – è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita. Consiglio a tutti di seguirLo». Anche don Andrea Cesarini e una catechista, a nome di tutta la parrocchia di Sant’Agostino, hanno ringraziato Jacopo «per la sua presenza e il suo impegno, in particolare verso i giovani. È arrivato nella nostra parrocchia solo due anni fa, ma è come se fosse stato sempre qui con noi».
Pubblichiamo l’omelia integrale dell’Arcivescovo: Omelia Ammissione agli Ordini Sacri di Jacopo Maglioni
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