I bambini del catechismo che hanno realizzato lo striscione “Benvenuto Angelo nostro Arcivescovo”, appeso sul muretto davanti all’entrata della parrocchia S. Maria della Misericordia, hanno incontrato oggi pomeriggio Mons. Angelo Spina, che questa settimana sta facendo la visita pastorale nella chiesa di via Isonzo. È stato un momento bello e gioioso, in cui i ragazzi hanno posto tante domande all’Arcivescovo che, raccontando storie e aneddoti, facendo esempi e mimando, ha spiegato quanto Gesù li ama. «Quanto bene ci vuole Gesù?» è stata infatti la prima domanda di un papà, a cui Mons. Angelo Spina ha risposto con il racconto di un pittore che ritrasse solo la parte bella del volto di un re, anziché raffigurare la parte brutta e sfigurata. «Anche Gesù guarda la parte migliore di noi – ha detto – e come Lui, anche noi dobbiamo vedere i lati positivi degli altri. Spesso invece ci soffermiamo sui lati negativi dei nostri genitori, dei familiari e degli amici. Non siamo come Gesù, ma dobbiamo diventare come Lui, valorizzando il bene che c’è negli altri. Sulla croce Gesù dice che ci vuole bene da morire. È morto in croce per donarci la vita e per salvarci».
Mons. Angelo Spina ha poi chiesto ai bambini se sono contenti di frequentare il catechismo. C’è chi ha risposto che è felice perché può conoscere meglio la storia di Gesù, e chi ha detto che è un’occasione per incontrare gli amici. I giovani gli hanno poi chiesto da quanto tempo è vescovo e qual è il suo compito e l’Arcivescovo ha fatto l’esempio della collana di perle. «Per restare unite – ha detto – le perle hanno bisogno di un filo e di un nodo. Il vescovo è colui che tiene unita tutta la comunità, i sacerdoti e i fedeli». Chiamando un ragazzo e mimando la lavanda dei piedi, ha poi spiegato che «Gesù ci ha insegnato che la cosa più bella non è comandare, ma servire e amare. Questo è quello che deve fare un vescovo». Si è anche parlato dei genitori, che «vi vogliono bene e fanno le cose per voi con amore e con il cuore».
Al termine dell’incontro, con un altro piccolo mimo, i bambini hanno applaudito al Signore, «creatore di ogni persona e di ogni cosa, dei genitori, dei catechisti e del mondo intero», dopodiché una catechista e una ragazza hanno pitturato con la vernice colorata le mani dell’Arcivescovo e del parroco don Lorenzo Tenti che hanno lasciato la loro impronta su un cartellone realizzato dai ragazzi. Le due impronte si sono unite a quelle lasciate dai bambini del catechismo, vicino alla scritta “Ognuno di noi è unico e prezioso e insieme siamo un capolavoro”. Un piccolo gesto per ricordare l’unicità e la preziosità di ciascuno, ma anche l’importanza di vivere insieme, in unità e comunione. L’incontro è poi terminato con la preghiera e la recita del Padre Nostro per la pace nel mondo.
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