Dopo una settimana intensa di incontri e preghiera, la visita pastorale nella parrocchia Cristo Divino Lavoratore si è conclusa domenica 12 marzo, con la Santa Messa presieduta da Mons. Angelo Spina, a cui ha partecipato l’intera comunità parrocchiale, tante famiglie, i bambini del catechismo e gli operatori pastorali. Mons. Angelo Spina ha ringraziato per l’accoglienza tutti i fedeli e i sacerdoti don Giancarlo Sbarbati e don Willy Ngongo–Omatete, per il loro impegno e per tutto quello che fanno per la parrocchia. «È stata una visita pastorale intensa e partecipata – ha detto l’Arcivescovo – ringraziamo il Signore per le grazie e i benefici che ha donato a questa parrocchia. Con la visita pastorale, Gesù ha visitato la parrocchia. Questa comunità è bella e viva. Qui sono nate tante opere caritative e, quindi, oggi sento di dirvi: evviva la chiesa». Mons. Angelo Spina ha quindi incoraggiato i parrocchiani ad andare avanti con il primato della parola di Dio, la centralità dell’eucaristia, la carità, impegnandosi nell’evangelizzazione e curando la liturgia.
Durante la celebrazione è stato anche ringraziato il Signore per tutti gli incontri vissuti durante la settimana, con il consiglio pastorale e quello per gli affari economici, le persone disabili del Centro Papa Giovanni XXIII, la corale parrocchiale e il mondo dello sport, le atlete della Mantovani Volley e gli atleti della Mantovani calcio a 5 nell’impianto sportivo PalaMassimo Galeazzi. Mons. Angelo Spina ha anche visitato il centro diurno Il Sole e i malati a domicilio e i diurni per anziani Santini e Camillucci, e ha incontrato i ministri straordinari della Comunione, i ragazzi del post-cresima e dell’oratorio, il Circolo anziani della Caritas parrocchiale, il Circolo Anspi, il Banco alimentare e il gruppo Luce del sabato, i ragazzi del catechismo, i catechisti e i genitori. Tanti anche i momenti di preghiera, con le catechesi sul Credo Apostolico e la celebrazione delle Sante Messe, a cui hanno partecipato anche il gruppo Anni Sereni e i pensionati. È stata veramente una settimana bella e partecipata, durante la quale la comunità si è riunita e ha condiviso tanti momenti di comunione e fraternità.
Durante la Santa Messa conclusiva, l’Arcivescovo ha anche parlato dell’episodio evangelico dell’incontro di Gesù con la samaritana e ha sottolineato che «l’acqua viva che disseta l’intera esistenza la può donare solo Gesù, che ci dà il suo amore, la sua grazia, lo Spirito Santo. Gesù è il datore della vita vera. Se noi apriamo il nostro cuore e la nostra vita a Gesù, veniamo guidati da Lui nella bellezza della vita». L’Arcivescovo ha poi continuato la catechesi sul Credo Apostolico, iniziata lunedì 6 marzo, e ha spiegato la parte in cui si recita: “Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica”. «La Chiesa è una – ha detto – perché noi battezzati siamo fratelli e sorelle. C’è un solo Dio, una sola fede, un solo battesimo. L’amore di Dio unisce, non divide. La chiesa è santa perché Dio la tiene unita. Lui è santo e con la sua misericordia ci santifica. Essere santo significa essere abitato dall’amore di Dio. La chiesa è cattolica: questa parola significa universale. Il Vangelo e la salvezza non sono solo per alcuni, ma per tutta l’umanità. Dobbiamo quindi avere cuori sempre aperti all’accoglienza. Non possiamo essere razzisti e xenofobi, ma accoglienti e in dialogo con tutti. La chiesa è apostolica. Gesù e il fondamento della Chiesa e gli apostoli sono le colonne che la sorreggono. Il vescovo è il successore degli apostoli e, venendo in mezzo a voi, vi conferma della fede». L’Arcivescovo ha poi spiegato il significato delle insegne episcopali e, al termine della celebrazione cantata e gioiosa, ha benedetto una stola e una casula rosse che ha donato alla parrocchia.
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