Al termine dell’anno scolastico 2022/23, Mons. Angelo Spina ha incontrato gli insegnanti di religione cattolica lunedì 29 maggio presso il Centro pastorale diocesano. L’incontro è stato introdotto da don Lorenzo Tenti, direttore dell’Ufficio scolastico diocesano, e da Tiziana Nicastro, docente e membro dell’equipe diocesana del cammino sinodale. «Quest’anno gli studenti che si sono avvalsi dell’Insegnamento della religione cattolica sono più dell’80% – ha detto don Lorenzo – e questo è un segnale positivo. I docenti sono stati ben accolti ed è stato riconosciuto il valore sociale, civile e culturale della materia». Un altro dato riguarda gli studenti stranieri. «Dal punto di vista dell’inclusione – ha continuato – la metà degli studenti stranieri ha scelto di frequentare le lezioni di religione». Come hanno poi raccontato Tiziana Nicastro e Francesco Vintrici, coordinatore del sinodo per l’Ufficio scolastico diocesano, importante è stato anche il cammino sinodale a scuola, dove sono stati ascoltati circa 600 ragazzi.
«Una delle criticità maggiori emerse dalla sintesi diocesana dello scorso anno – ha raccontato Tiziana Nicastro – è il fatto che la Chiesa non è in grado di dialogare con i giovani. Abbiamo quindi accolto questa sfida e, noi insegnanti, ci siamo messi in ascolto dei ragazzi. La scuola è infatti il primo luogo dove possiamo raggiungere i giovani. Dall’ascolto è emerso che tanti hanno paura di sentirsi soli». Tiziana ha poi dato voce ai ragazzi e ha letto alcune loro parole. C’è chi ha parlato bene della Chiesa in quanto «aiuta le persone povere e disagiate», chi ha sottolineato l’importanza di «incontrare persone credibili» e chi pensa che «la Chiesa sia rimasta indietro su alcuni argomenti» o che «non sappia bene comunicare tutte le cose che fa». Tutti comunque sono stati contenti di essere stati ascoltati e, quindi, l’ascolto deve continuare, come ha ricordato recentemente Papa Francesco a Roma, durante l’incontro con i referenti diocesani del Cammino Sinodale Italiano. «Non fermatevi – ha detto il Papa – continuate a camminare, lasciandovi guidare dallo Spirito Santo».
L’incontro è poi continuato con l’intervento dell’Arcivescovo. Dopo aver letto il capitolo 13 del Vangelo di Matteo (Mt 13, 44-52), in cui Gesù parla del regno dei cieli con delle parabole (il tesoro nascosto, il mercante di perle preziose, la rete gettata in mare), ha invitato i docenti a chiedersi «quale è il tesoro della tua vita?». Nel brano del Vangelo si legge infatti che Gesù dice che “il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo. Un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo”. Mons. Angelo Spina ha così chiesto agli insegnanti se «sono disposti a vendere tutto per comprare il campo, ovvero per ciò che è essenziale nella vita. Cosa è essenziale nella vostra vita?».
L’Arcivescovo ha anche sottolineato che stiamo vivendo un «cambiamento di epoca e il Papa ha offerto lo strumento del cammino sinodale, che ci chiede di metterci in ascolto dello Spirito Santo e delle realtà che viviamo. Dobbiamo riconoscere che questo tempo rappresenta una sfida, ma siamo chiamati a cogliere l’opportunità che si cela dentro il cambiamento». L’Arcivescovo ha quindi sottolineato che «per ottenere qualcosa di nuovo occorre lasciare qualcosa» e ha quindi invitato i docenti a chiedersi «cosa lasciare e cosa tenere». Ringraziandoli poi per il lavoro svolto in questo anno scolastico, ha ricordato come diceva San Giovanni Bosco, che «l’educazione è cosa di cuore» e che in questo tempo sinodale siamo «chiamati a camminare insieme». Ha quindi parlato del capitolo 24 del Vangelo di Luca che parla dei discepoli di Emmaus, «due uomini che camminano, parlano e non riconoscono che Gesù è vicino a loro. Prima Gesù ascolta le loro amarezze e angosce e poi parla. Anche voi docenti siete in cammino e, quando ad esempio vi incontrate nell’aula dei professori, parlate di ciò che di triste succede nel mondo, dalla guerra all’alluvione in Emilia Romagna. Gesù cammina con voi e, come Lui prima ascolta e poi parla, anche voi dovete ascoltare i vostri studenti».
Tante anche le domande dei docenti all’Arcivescovo e gli argomenti trattati, come la teoria gender che «Papa Francesco ha definito colonizzazione ideologica. Alcuni vorrebbero che tutti fossero omologati, senza differenza tra uomo e donna, invece è proprio nella differenza che ci sono complementarietà e crescita. Nella Chiesa ad esempio ci sono diversi carismi e lo Spirito Santo dona unità e comunione. Non bisogna comunque fare le crociate, bisogna sempre confrontarsi e parlare con garbo ed essere preparati sui vari argomenti. Gli altri potranno non essere d’accordo su alcune questioni, ma riconosceranno che conoscete bene l’argomento, vi rispetteranno e ascolteranno».
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