Nel corso della visita pastorale a Camerano, mercoledì 14 giugno Mons. Angelo Spina ha incontrato i giovani e il Clan La Ginestra del gruppo scout della parrocchia. Dopo aver cenato insieme, i ragazzi si sono presentati e il viceparroco don Lorenzo ha spiegato che «cerchiamo di crescere insieme. È bello scoprire che il Signore ci chiama a stare in una comunità. Non siamo fatti per essere soli, possiamo fiorire solo camminando insieme». I giovani della parrocchia sono a servizio della parrocchia e organizzano ad esempio il centro estivo e alcuni di loro sono anche animatori ed educatori. È un gruppo molto unito ed è anche il più numeroso della diocesi che parteciperà alla Gmg a Lisbona. Sono infatti 40 i ragazzi che hanno deciso di vivere questa esperienza la prossima estate, dal 25 luglio all’8 agosto.
Durante la serata alcuni ragazzi hanno cantato e suonato una canzone dedicata all’Arcivescovo che si è complimentato con i giovani, per la loro disponibilità e il loro servizio. «Quando ho visitato il centro estivo e stasera mentre cenavamo – ha detto – ho apprezzato che ognuno si è messo a disposizione degli altri, li ha serviti con amore. Siete uno spettacolo». Mons. Angela Spina ha poi spiegato che il vescovo «è un pastore, un padre che tiene unito nella fede e nell’amore il popolo di Dio». Ha poi suonato la chitarra e cantato con i ragazzi “Mi pensamiento eres tu Senior”, spiegando che «noi siamo come le dita di una mano. Tutte diverse, ma mai sole. Le dita si aiutano l’un l’altra, ad esempio quando bisogna prendere un oggetto».
I giovani hanno poi fatto alcune domande all’Arcivescovo, ad esempio gli hanno chiesto “Come riesce a tenere unite le parrocchie?” e “Perché sposta i parroci”?. Mons. Angelo Spina ha così spiegato che l’unità nasce innanzitutto dalla preghiera, «ogni mattina dedico un’ora alla preghiera e prego per tutti, poi cerco di curare le relazioni con i sacerdoti che incontro una volta al mese, ma è importante che tutti i fedeli siano responsabili e si impegnino per crescere nell’unità e nella comunione». Sullo spostamento dei sacerdoti, ha poi spiegato che «alcuni preti sono anziani e, per motivi di salute ed età, è necessario fare degli spostamenti in modo da servire tutte le parrocchie». Inoltre ha sottolineato che «non ci dobbiamo legare alle persone in modo possessivo, né dobbiamo dipendere da loro. La fede non ti fa mai legare al sacerdote, ma a Gesù Cristo. Le persone sono un mezzo, non un fine. Questo vale anche per le amicizie, non devono essere mai possessive». L’incontro è poi terminato con la preghiera e la benedizione.
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