Nel corso della visita pastorale nella parrocchia Santa Maria Liberatrice, giovedì 26 settembre Mons. Angelo Spina e il parroco don Fausto Focosi hanno incontrato i soci del Circolo Belvedere e gli abitanti del quartiere di Posatora. Il presidente Luigi Gasparoni ha presentato il circolo, nato nel 2010, «frutto della collaborazione tra il Circolo Arci G. di Vittorio di Posatora e il Circolo Anspi Posatora. Dopo la frana del 1982 è nata la necessità di creare un luogo di aggregazione e di ritrovo. I soci sono più di 200 e quotidianamente il circolo è frequentato da circa 45 persone, per lo più anziane. Nei locali ci sono varie attività, dal ricamo delle donne al gioco delle carte e degli scacchi, ma organizziamo anche incontri e pranzi per stare insieme in allegria». Il presidente ha anche presentato alcune criticità del quartiere e alcuni soci hanno chiesto chiarimenti all’Arcivescovo sul futuro della chiesa antica di Posatora e sulla manutenzione della strada che porta alla chiesa nuova, attualmente piena di buche.
Mons. Angelo Spina ha spiegato che la chiesa antica, molto cara agli abitanti e a tutta la città, costruita nel 1526 in seguito alla cessazione dell’epidemia della peste grazie all’intercessione della Madonna (da ciò il nome di liberatrice), ha subito alcuni danni a causa del terremoto che ne hanno compromesso la stabilità. «Con un’ordinanza il Comune ha fatto chiudere la chiesa – ha spiegato – dopo l’ispezione dei Vigili del fuoco. Sin da subito abbiamo cercato di capire come intervenire ed è nostra intenzione riaprirla il prima possibile. I lavori da eseguire sono però strutturali e dobbiamo rispettare i tempi tecnici e burocratici». Sulla strada che conduce alla chiesa nuova, l’Arcivescovo ha spiegato che «è di proprietà del Comune» e che è quindi competenza dell’Amministrazione sistemarla.
Durante l’incontro, alcuni soci hanno anche sottolineato la necessità di «valorizzare le risorse esistenti, come i campetti da gioco», e alcuni anziani hanno detto che non riescono a partecipare alla messa la domenica, perché hanno difficoltà a raggiungere la chiesa nuova. Don Fausto ha così spiegato che si può «attivare un servizio di accompagnamento. Avevamo cercato dei locali più in basso, rispetto alla chiesa nuova, in modo da poter celebrare la messa in un luogo più facilmente raggiungibile, ma non li abbiamo trovati. Chi ha quindi la necessità di essere accompagnato la domenica a messa, può dirlo a me e poi cercheremo le persone disponibili per questo servizio».
L’incontro si è concluso con un brindisi, dopodiché Mons. Angelo Spina ha celebrato la santa messa in parrocchia e ha incontrato la direzione del gruppo F.S.E. Ancona 1. In questi giorni l’Arcivescovo ha anche conosciuto e incontrato i fedeli, durante un’assemblea parrocchiale, i catechisti, gli anziani della residenza Zaffiro dove ha celebrato la messa, la comunità neocatecumenale. Tanti anche i momenti di preghiera, come la celebrazione eucaristica quotidiana con la catechesi sul Credo Apostolico, il rosario meditato, la lectio e la preghiera sul Vangelo di domenica.
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