Il Santuario di Loreto ha accolto oggi in pellegrinaggio i fedeli dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo e della diocesi di Senigallia, guidati da Mons. Angelo Spina, Mons. Francesco Manenti e dal Vescovo emerito di Senigallia Mons. Giuseppe Orlandoni. In occasione della novena in preparazione alla festa della Venuta, i fedeli hanno raggiunto la Santa Casa di Loreto per ringraziare la Madonna e affidarle le loro intenzioni di preghiera. Accolti nella Basilica inferiore da Mons. Fabio Dal Cin, Arcivescovo Prelato di Loreto, che li ha invitati ad «entrare con fede nella Casa del fiat di Maria, casa della speranza», i pellegrini hanno partecipato alla liturgia penitenziale e, dopo essersi confessati, sono entrati in processione in Santuario per la celebrazione della Santa Messa, presieduta da Mons. Angelo Spina.
Durante la celebrazione eucaristica, Mons. Francesco Manenti facendo riferimento al Vangelo in cui Gesù guarisce due ciechi che credono in Lui, ha invitato i fedeli a guardare a Maria, la donna della fede. «Siamo qui nella casa di Maria – ha sottolineato – la prima persona che si è complimentata con lei è stata la cugina Elisabetta, che le ha detto: “Beata te che hai creduto nell’adempimento delle parole del Signore”. Dopo l’annuncio dell’angelo, Maria provò un grande turbamento, si trovò in una situazione non perfettamente chiara, ma si fidò di quella parola. Chiediamo dunque a Maria quella fede che sa abbandonarsi e si fida delle promesse del Signore, anche quando le circostanze della vita personale sono difficili. Chiediamo a Maria di saper riconoscere i segni della presenza del regno di Dio, di ciò che sta operando per la nostra vita. Di saper riconoscere che la parola del Signore non assomiglia alle tante promesse degli uomini, ma è una parola che realizza quello che afferma. Chiediamo al Signore di imparare da Maria a dire il nostro sì ogni giorno, il sì di una fede che si fida e si affida».
Al termine della Messa, Mons. Angelo Spina ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato al pellegrinaggio e ha sottolineato che «siamo tutti pellegrini di speranza. Dopo questo momento di preghiera ci portiamo nel cuore tanta consolazione e tanta speranza». Il pellegrinaggio è terminato con la recita dell’Angelus nella Santa Casa.
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