Con il cartello “Benvenuto. Grazie di essere con noi”, affisso all’entrata della parrocchia San Pio X, i fedeli di Collemarino e Palombina hanno accolto Mons. Angelo Spina che lunedì 20 gennaio ha iniziato la sua visita pastorale nelle parrocchie guidate da don Marco Morosetti. Dopo il tradizionale rito di accoglienza, con il bacio del Crocifisso, l’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta e l’adorazione silenziosa davanti al Santissimo Sacramento, il parroco ha presentato le comunità di Collemarino e Palombina che l’Arcivescovo conoscerà durante questa settimana. «Sono comunità orgogliose della loro appartenenza – ha detto don Marco – con gente di tanta buona volontà. Con questa visita pastorale ci confermerà nella fede e ci donerà le coordinate, indispensabili per camminare insieme».
Mons. Angelo Spina ha quindi ringraziato il parroco, il viceparroco don Giuseppe, i sacerdoti saveriani che abitano nel territorio della parrocchia e i fedeli per la fraterna accoglienza, e ha spiegato il significato del Giubileo e della visita pastorale. «Con il Giubileo vengono aperte le porte sante, ma la cosa importante è aprire la porta del nostro cuore. Se noi la apriamo a Gesù, Lui ci donerà speranza, pace, gioia, amore e salvezza». Durante questa settimana l’Arcivescovo incontrerà i gruppi parrocchiali, gli ammalati e le realtà dei quartieri di Collemarino e Palombina, e ha spiegato che con la visita pastorale, «il Vescovo rende presente il Signore Gesù, perché Lui è il buon pastore come recita il salmo 22. In questi giorni Lui desidera incontrare ciascuno di voi. Come successore degli apostoli sono venuto per ascoltarvi e confermarvi nella fede, per questo ogni sera farò una riflessione sul Credo Apostolico».
Durante la Santa Messa, l’Arcivescovo ha quindi sottolineato che «non dobbiamo chiederci perché viviamo, ma per chi viviamo? Qual è lo scopo della nostra vita?» e ha parlato dell’importanza della fede, facendo la prima catechesi sul Credo. È seguito l’incontro con il consiglio pastorale e quello per gli affari economici, durante il quale sono stati affrontati tanti temi, dalla manutenzione della parrocchia alle unità pastorali, passando per l’attenzione ai giovani e agli anziani. Mons. Angelo Spina ha sottolineato che «stiamo vivendo un cambiamento d’epoca. I parroci sono chiamati a guidare più parrocchie che non perdono la loro identità, ma lavorano e camminano insieme come unità pastorali». Ha poi spiegato che questo è il tempo della nuova evangelizzazione. «Come ci invita il Papa – ha detto – dobbiamo riannunciare il Vangelo e camminare insieme. Molte persone sono religiose, nel senso che compiono pratiche religiose, ma hanno bisogno di un nuovo annuncio del Vangelo e di un incontro autentico con il Signore. Questo è l’impegno pastorale della Chiesa».
Inoltre l’Arcivescovo ha ricordato l’importanza di «creare relazioni. Chi viene in Chiesa, deve essere accolto, salutato, ascoltato». Un’attenzione particolare va anche rivolta «ai giovani e agli anziani che vivono la solitudine» e ha invitato i fedeli a «non perdere la speranza. Nonostante le difficoltà, andate avanti con fiducia e coraggio».
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