Giovedì 7 aprile ’22 alle ore 21 a cura del Movimento Fides Vita, un incontro-testimonianza con la partecipazione di d. M.Korceba portavoce della comunità ucraina e d.V.Solazzi direttore dell’ufficio dioc. ecumenismo di Fano.
Collegamento on line, info sulla locandina che pubblichiamo.
In questi giorni siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra. Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente…” (Papa Francesco, Angelus del 27/02/22).
Dentro il terribile e tragico frangente di tempo che il mondo sta vivendo, desideriamo esprimere la nostra struggente compassione, la nostra totale partecipazione alle sofferenze del popolo ucraino, degli uomini, delle donne, degli anziani, dei bambini, di tutti i poveri, i malati e gli indifesi che, per la follia delirante e omicida di qualcuno, sono colpiti da un gravissimo e ingiustificabile attacco bellico.
“Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resavergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male. Non fermiamoci su discussioni teoriche, prendiamo contatto con le ferite,tocchiamo la carne di chi subisce i danni… Consideriamo la verità di queste vittime della violenza, guardiamo la realtà coi loro occhi
e ascoltiamo i loro racconti col cuore aperto. Così potremo riconoscere l’abisso del male nel cuore della guerra e non ci turberà il fatto che ci trattino come ingenui perché abbiamo scelto la pace” (Papa Francesco, Fratelli tutti, 261).
In modo tremendo ed eclatante, la guerra ci pone davanti al mistero, all’abisso del male: al male di cui l’uomo è capace; a quelmale, che in diversi modi, più o meno gravi, riguarda ciascuno di noi. La consapevolezza della nostra miseria ci spinge a mendicare il perdono, ad implorare la pace: quella pace, quella pace vera che riguarda il cuore di ogni uomo; quella pace cheinnanzitutto richiama la responsabilità di ognuno, nelle piccole e solite “cose” e circostanze come in quelle più grandi, intense
e drammatiche; quella pace che solo può venire da Colui che ha vinto e vince la deleteria, soffocante e mortale presa del male.Solo a prendere sul serio un qualsiasi momento della nostra giornata, solo ad essere attenti alla vita dei nostri fratelli uomini, anche a livello di cronaca quotidiana, non possiamo che ritrovarci, come dice il grande Eliot, con “le mani vuote e lepalme aperte rivolte verso l’alto” a gridare la presenza di Colui che unicamente può redimerci e salvarci. Non possiamo che sentire crescere nel cuore, soprattutto ora, quella invocazione con cui ogni giorno siamo chiamati ad aprirci e ad introdurci alla vita: “O Dio vieni a salvarci, Signore vieni presto in nostro aiuto”.
“Con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina – e non dimentichiamo le guerre in altre parti del mondo, come nello Yemen,in Siria, in Etiopia… – ripeto: tacciano le armi!” (Papa Francesco, Angelus del 27/02/22).“Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno.La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra” (Papa Francesco, Udienza Generale del 23/02/22).Dietro al Papa, innestati nel suo cuore, in comunione con i nostri Vescovi, accogliamo l’appello alla preghiera e al digiuno per la pace in Ucraina . Incessante sia la nostra supplica alla Reginadella pace per quel popolo amico, per ogni uomo e per il mondo intero.
Fides Vita